Il cambiamento è un percorso.
Come tale, ognuno lo affronta in modo differente, e non esiste la modalità “giusta” per affrontarlo. Chi lo percorre in velocità, chi più lentamente, chi proprio non riesce ad arrivare al termine del percorso.
Il cambiamento può essere graduale o improvviso, ma in ogni caso richiede una certa capacità di adattamento.
Tuttavia, il cambiamento può essere difficile da accettare ed affrontare. A volte può risultare arduo lasciar andare il passato per abbracciare il nuovo.
Il processo di transizione parte sempre da qualcosa che si perde, sia quando il cambiamento è subito piuttosto che deciso. È proprio quel senso della perdita, che è soggettivo, che può provocare reazioni emotive differenti. Ad alcuni possono sembrare addirittura smisurate o ingiustificate, quali: stress, rabbia, tristezza, ansia, paura, incertezza sul futuro. In ogni caso occorre rispetto e consapevolezza del fattore umano che ne è coinvolto, e riconoscere la differenza di percezione di ognuno.
Quando si affronta il cambiamento, può essere utile fare una lista dei pro e dei contro della situazione, cercando di mantenere una mentalità aperta e flessibile. Il cambiamento può essere una sfida, e può anche portare grandi opportunità di crescita personale.
Sappiamo che il cambiamento può avere molteplici cause: come scelta personale, oppure come evoluzione delle circostanze o da eventi imprevisti. A volte il cambiamento è inevitabile e non dipende dalle nostre decisioni, ma ci si può preparare ad affrontarlo in modo più sereno, riconoscendone la sua parte attiva nella vita.
Il cambiamento può anche essere fonte di motivazione, poiché ci spinge a fare nuove esperienze e a crescere. Ad esempio, un cambiamento di carriera può essere un’opportunità per sviluppare nuove competenze e acquisire una visione più ampia del mondo del lavoro.
Tuttavia, il cambiamento può anche essere difficile, soprattutto quando implica la perdita di qualcosa o di qualcuno a cui siamo legati. Ad esempio, la fine di una relazione o la perdita di un lavoro, queste situazioni possono rappresentare una fonte di stress e di dolore emotivo.
In generale, il modo in cui affrontiamo ed accogliamo il cambiamento dipende dalla nostra personalità, dalle nostre esperienze passate e dalla situazione specifica. Tuttavia, ciò che conta è avere la capacità di adattarsi e di essere flessibili di fronte a tutte le nuove situazioni che possiamo incontrare. Questa capacità di adattamento può essere sviluppata nel tempo, attraverso l’esperienza e la consapevolezza di sé. In questo modo, il cambiamento può essere visto come un’opportunità per crescere ed imparare.
Grazie a Giuliano Tarditi ed a ICF, International Coaching Federation, ho avuto modo di conoscere il modello “Le quattro stanze del cambiamento”, modello sviluppato dallo psicologo svedese Claes Janssen.
Parliamo di uno strumento che chi si occupa di Coaching conosce. Questo può aiutare le persone che si sentono bloccate a sbloccarsi, ossia passare da una situazione di stallo ad una di azione.
Abbiamo detto che ognuno accetta ed accoglie il cambiamento con modalità differenti: chi non lo accetta a priori, chi tende ad essere più conservatore, chi lo accoglie con entusiasmo. I motivi che ci spingono più in un senso piuttosto che nell’altro, sono differenti e differiscono per ciascuno di noi.
Il Coach utilizzando “Il modello delle quattro stanze”, accompagna il Coachee ad uno stato di consapevolezza. Dove si trova nel qui e ora, qual è il suo stato d’animo, e da lì il Coach lo affianca verso un’azione, uno spostamento. È il primo passo che compie il Coachee, verso lo “sblocco” di pensiero, di convinzione, paura o di timore.
É bene che ognuno sia gentile con se stesso. Significa riconoscere i nostri eventuali timori limitanti che ci bloccano, accoglierli, accettarli, per poi lasciarli andare con il tempo necessario per riuscire ad adattarsi alla nuova situazione.
Fondamentale per il nostro benessere, soprattutto quando il cambiamento è subito o imposto, è non permettere alle nostre emozioni di bloccarci in una situazione di stallo, nociva per il nostro benessere e anche per la nostra salute.